Anatomia del polso
Il polso è quella regione interposta tra mano e avambraccio, costituita anatomicamente dalle estremità terminali di radio e ulna, che sono le ossa lunghe dell’avambraccio e dalle otto piccole ossa del carpo, che sono disposte in una fila prossimale (più vicina all’avambraccio) e in una fila distale (confinante con i metacarpi che a loro volta si articolano poi con le falangi della mano). Oltre alla articolazione radiocarpica (tra radio e carpo), sono presenti l’ articolazione mediocarpica ( tra le ossa della fila prossimale del carpo e quelle della fila distale) e le articolazioni intercarpiche ( tra un ossicino del capo e l’altro).
Il polso consente diversi movimenti: con l’ausilio dei muscoli estensori e flessori consente alla mano di essere sollevata all’indietro oppure di flettersi verso il basso; inoltre la mano può essere ruotata verso l’interno o l’esterno grazie ai movimenti di deviazione radiale ed ulnare del polso. In moltissime attività quotidiane, la mano diventa lo strumento indispensabile per compierle, cosa che dolore e rigidità del polso possono compromettere e rendere difficoltose.
Il dolore al polso causato da artrosi o artrite è un problema generalmente cronico che interessa le diverse articolazioni del polso e va differenziato da dolori legati ad altre strutture anatomiche, come le ossa (fratture), i nervi (compressioni nervose), i tendini (tendiniti) e i legamenti (distorsioni).
Artrosi del polso
L’Osteoartrosi è un processo cronico-degenerativo in cui si assiste al graduale assottigliamento, fino alla totale scomparsa, della cartilagine articolare, che è normalmente ha la funzione di rivestire la superficie articolare delle ossa per proteggerle dall’attrito. Lo strato cartilagineo, si usura nel tempo fino a lasciare scoperto l’osso sottostante. L’osso reagisce allo sfregamento con sclerosi, ispessimento dell’osso subcondrale e produzione di osteofiti. L’artrosi si può manifestare in molti distretti del corpo: mani, piedi, polsi, anche ginocchia e colonna vertebrale.
Nel polso l’artrosi è spesso secondaria a condizioni genetiche, traumatiche, metaboliche, endocrine e infettive. In particolare i traumi pregressi a livello del polso, possono determinare lesioni ai legamenti che causano instabilità cronica delle articolazioni coinvolte . Anche le fratture del polso possono consolidarsi non perfettamente e determinare artrosi articolare, cosi come le lussazioni e le sublussazioni. Occorre tener presente che anche attività lavorative pesanti o particolarmente usuranti, o le attività sportive, possono determinare sovraccarico e microtraumi che possono indurre degenerazione della cartilagini articolari del polso.
Il dolore in corso di artrosi del polso è un dolore sordo e profondo che peggiora con i movimenti e l’uso delle mani. E’ un dolore progressivo, inizialmente lieve che tende a diventare costante e a limitare i movimenti del polso. Il dolore e la rigidità tendono ad attenuarsi con il riposo e durante la notte; la rigidità del polso riscontrabile al risveglio è generalmente di breve durata, non superando di solito i 15 minuti. Spesso è presente una sensazione di cedimento e/o di instabilità all’inizio del movimento, dopo un periodo di riposo. Altri sintomi caratteristici sono costituiti dalla presenza di scrosci a livello articolare e dalla presenza di deformità articolari.
Artrite del polso
Il dolore da artrite del polso è correlato ad uno stato infiammatorio cronico associato a malattie come l’artrite reumatoide (di cui esiste anche una forma giovanile), l’artrite gottosa e le artriti associate a psoriasi o a lupus eritematoso sistemico. La causa di queste malattie non è ancora del tutto chiara, e rientrano fattori genetici, ambientali, ecc. Queste malattie colpiscono tutto l’organismo e le articolazioni colpite da queste malattie sistemiche, appaiono gonfie, tumefatte, arrossate, calde e soprattutto rigide e doloranti. Tipici sintomi sono il dolore che a differenza dell’artrosi peggiora a riposo e la sensazione di rigidità che si manifesta al mattino e perdura per 30-60 minuti. La tumefazione è causata dal versamento, dalla proliferazione della membrana sinoviale e dall’edema dei tessuti molli periarticolari. Nelle forme più gravi l’articolazione si deforma e viene compromessa molto la capacità di movimento del polso, con disabilità importanti. Spesso in corso di queste patologie, sono presenti anche sintomi sistemici come stanchezza, febbre, compromissione di organi interni, lesioni cutanee, etc.
Diagnosi di artrosi e artrite
La raccolta dettagliata dell’anamnesi e dei sintomi, unitamente ad esami strumentali ed analisi del sangue, permette allo specialista di raccogliere informazioni importanti per emettere la diagnosi di artrite od artrosi del polso. Nell’anamnesi verranno raccolte informazioni quali, ad esempio, la presenza di patologie reumatiche in famiglia, la segnalazione di traumi pregressi e la descrizione dettagliata di quando e come si avvertono i sintomi, dato che come abbiamo visto, artrosi ed artrite presentano delle differenze significative.
Le analisi del sangue in caso di sospetto di artrite reumatoide o di altre patologie autoimmuni si basano su alcuni indici infiammatori come la Velocità di eritrosedimentazione (VES) e la proteina C reattiva (PCR) e sulla ricerca di anticorpi specifici nel sangue.
Gli Esami strumentali come la radiografia, ecografia, artroscopia e la tac forniscono importanti dettagli per la valutazione dell’apparato scheletrico del polso e dei tessuti molli.
Trattamento dell’artrosi e dell’artrite
Diversi trattamenti sono d’aiuto nel diminuire la sintomatologia e la progressione delle patologie artrosiche ed artritiche del polso, rendendole meno invalidanti e più sopportabili. Il trattamento varia notevolmente in caso di artrosi o di malattie autoimmuni, ma indicativamente si può riassumere in queste grandi categorie:
- Trattamenti farmacologici che spaziano dai condroprotettori, ai farmaci antinfiammatori, ai cortisonici, alle terapie specifiche per l’artrite reumatoide, fino alle infiltrazioni con acido ialuronico o cortisone
- Trattamenti non farmacologici: come il mantenimento di una vita sana (senza fumo, dieta equilibrata, ecc) e la protezione del polso tramite tutori che, a seconda del caso, possono essere polsiere elastiche in maglia o immobilizzatori per polso.
- Trattamenti riabilitativi: diverse terapie fisiche e fisioterapiche aiutano a ridurre la sintomatologia e le limitazioni funzionali.
- Trattamenti chirurgici: come l’artrodesi parziale o totale (blocco dell’articolazione), utilizzo di spaziatori fino alle protesi totali di polso.