Il linfedema è una condizione patologica cronica ed ingravescente causata da un rallentamento o da un’ostruzione del sistema linfatico (con ristagno di linfa) che si manifesta a livello di arti superiori o inferiori, con il risultato che la gamba o il braccio interessati dalla patologia appaiono visibilmente gonfi ed ingrossati.
Il sistema linfatico
ll sistema linfatico è un elemento del sistema immunitario attraverso cui l’organismo raccoglie liquidi e sostanze di scarto e ha anche un ruolo di difesa nei confronti di agenti patogeni .
Il sistema include il midollo osseo, le tonsille, il timo, la milza e i linfonodi, collegati tra loro da una rete di minuscoli vasi detti vasi linfatici. I linfonodi sono localizzati superficialmente nella regione del collo, sotto le ascelle e nell’inguine ,o in profondità nell’addome e nel torace. I vasi linfatici, localizzati in tutto l’organismo, sono più grandi dei capillari sanguigni, e drenano il liquido linfatico ( la linfa) dai tessuti di tutto il corpo. La linfa si forma negli spazi interstiziali, ossia tra una cellula e l’altra ed è costituita essenzialmente da un liquido che contiene linfociti, cellule che combattono le infezioni, e plasma, la parte acquosa del sangue. Al pari delle vene, i vasi linfatici drenano la linfa in modo unidirezionale, ossia dai tessuti periferici alla circolazione sistemica, cosa che nelle gambe e negli arti avviene contro la forza di gravità: per impedire che la linfa torni indietro e prosegua quindi a senso unico, i vasi linfatici sono dotati di valvole che guidano il flusso di linfa.
Cause di linfedema
Quando la linfa non riesce a scorrere adeguatamente in direzione del cuore , si accumula nei tessuti e si determina un esagerato ristagno, determinando il tipico gonfiore caratteristico del linfedema. Il ristagno di linfa può essere determinato da anomalie congenite del sistema linfatico (in questo caso si parla di linfedema primario) o derivare da disfunzione linfatica causata da altre patologie o dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (linfedema secondario).
Il linfedema primario si differenzia in:
- Congenito: condizione presente dalla nascita ,interessa le gambe ed è tipico del genere femminile
- Precoce: forma più comune di linfedema primario, anch’esso frequentemente colpisce il sesso femminile, si manifesta spesso durante la pubertà o comunque prima dei 35 anni
- Tardo: i sintomi si manifestano dopo i 35 anni di età.
Linfedema secondario
Colpisce sia il sesso femminile che maschile ed è causato da patologie acquisite dopo la nascita che causano una disfunzione dei vasi linfatici, provocandone l’ostruzione e conseguentemente il ristagno di linfa. Le cause di linfedema secondario possono essere:
- interventi chirurgici per asportazione di tumori: nella donna in caso di tumore della mammella o dell’utero, nell’uomo dopo chirurgia prostatica
- asportazione dei linfonodi (ascellari, inguinali, pelvici, ecc)
- biopsie ai linfonodi
- complicanze da radioterapia
- linfoadenopatie, lingangiti, celluliti batteriche
- gravi ustioni e traumi
- la filariosi linfatica, malattia sostenuta dal parassita Wuchereria Bancrofti presente nell’aree tropicali e sub-tropicali.
Sintomi
Il linfedema si manifesta tipicamente con edema (gonfiore) e sensazione di pesantezza dell’arto colpito: la gamba o il braccio vistosamente gonfi e aumentati di volume, provocano un certo grado di indolenzimento e di difficoltà nei movimenti dell’arto: piegare il ginocchio o il gomito diventa difficoltoso e lo spostamento dell’arto avviene con un senso di pesantezza . L’edema può essere di vario grado, da un gonfiore più moderato ad una elefantiasi vera e propria, dove l’arto massiccio e cilindrico ricorda quello di un pachiderma. Si riconoscono diversi stadi di linfedema:
- Stadio 0: i vasi linfatici sono già danneggiati, ma non c’è ancora gonfiore.
- Stadio 1: il gonfiore si sviluppa nel corso della giornata, ma scompare parzialmente o completamente tenendo gli arti sollevati.
- Stadio 2: Il gonfiore persiste anche dopo un riposo più prolungato. La cute è rigida e sollevare gli arti non è più utile.
- Stadio 3: È caratterizzato dal gonfiore e dalle alterazioni cutanee (alterazioni di cromia, prurito, infezioni)
Diagnosi
La gamba o il braccio visibilmente edematosi sono facilmente riconoscibili e unitamente alla storia clinica del paziente, indirizzano verso la diagnosi di linfedema. Gli esami strumentali che possono essere eseguiti per confermare la diagnosi sono risonanza magnetica, tac, ecografia e la linfoscintigrafia , una metodica che permette di studiare nel dettaglio il sistema linfatico e le sue alterazioni. Occorre escludere stati di insufficienza cardiaca, epatica o renale che possono essere alla base di edemi degli arti.
Per stabilire la gravità del linfedema, occorrono valutazioni quali la comparazione con l’altro arto e le misurazioni, la consistenza dell’edema oltre all’andamento nel tempo e alla comparsa o meno di lesioni cutanee.
Trattamento
Il linfedema è una patologia cronica ed ingravescente, ma il trattamento precoce è in grado di apportare buoni successi terapeutici. Al fine di migliorare il gonfiore e la sintomatologia, l’arto colpito da linfedema viene trattato con terapia complessa decongestionante tramite:
- Linfodrenaggio : massaggio manuale che aiuta a drenare la linfa e a ridurre il gonfiore.
- Bendaggio compressivo
- L’uso di tutori elasto-compressivi e di calze elastiche medicali a compressione graduata .
A seconda della complessità del linfedema, la terapia decongestionante e farmacologica permette un miglioramento del linfedema e può essere associata a trattamenti chirurgici in grado di apportare benefici duraturi nel tempo. Il circolo linfatico può essere ricostruito grazie a tecniche di microchirurgia ricostruttiva linfatico-venosa multipla che permette di ridurre il volume in eccesso dell’arto affetto da linfedema. Nei casi più avanzati di linfedema, può essere indicato anche un particolare intervento di liposuzione che permette di asportare tutto il tessuto fibroso e adiposo che si è depositato.